Il tavolo delle trattative - 3, La Corrida ( dilettanti allo sbaraglio ) - 1a Parte

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view post Posted on 25/3/2007, 10:12
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BOLMIDA

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LA CORRIDA ( dilettanti allo sbaraglio )

Più si va a fondo sulla vicenda che ha visto i “rappresentanti dei tifosi” sedersi al tavolo delle trattative con Montabone, per la questione Filadelfia, più affiorano particolari di un certo peso .
Particolari che raccontano di un dilettantismo sfociato nella presunzione di potersi confrontare ad armi pari con gli amministratori comunali .
Presunzione che ha portato a conseguenze che al momento non si possono nemmeno quantificare .
Ho scritto che è già di per sé imbarazzante che alcune di quelle sigle al tavolo si dicano portatrici e osservatrici di criteri di trasparenza, compartecipazione e lealtà verso la tifoseria ( che sostengono di rappresentare ) tranne poi dimenticarsi di applicarle in questa specifica situazione e portare avanti delle “trattative” a nome dei tifosi e in un grande patetico segreto di Pulcinella .
E’ un dovere, dovrebbe esserlo almeno, anche solo per differenziarsi da tutte quelle sigle che nel passato hanno avuto forti mire speculative riguardo alla faccenda .
Ma veniamo ai fatti, con la premessa che quanto vado a dire è documentabile e auspico sempre che si proponga un interlocutore che possa affrontare la questione in un dibattito pubblico, ma che sia pubblico per davvero, aperto a tutti e non solo ai cosiddetti rappresentanti, che finora hanno rappresentato emblematicamente tutte le debolezze e i difetti di chi gioca sull’improvvisazione .
La faccenda parte dalle mutate situazioni post-fallimento cimminelliano, che hanno visto la rescissione di tutti quegli accordi tra Comune, Torino-Ergom, e speculatori vari ; relativamente al Filadelfia, tra i soggetti più interessati, la Bennet .
Nel periodo precedente il fallimento la situazione è più o meno questa ; il Comune ha rilevato da Ciminello l’area Filadelfia rigirandola poi sotto forma di usufrutto 99ennale allo stesso Ciminello,( mozione n° 24 approvata dal Consiglio Comunale il 17 Maggio 2004 ) mettendoci nel pacco anche l’area ex-chinino nella quale trasferisce l’accordo con la Bennet per la costruzione di un centro commerciale che prima era stato individuato nel Fila .
C’è un passaggio burocratico che sigilla tutta la transazione, attraverso una delibera della Giunta Comunale di Torino, datata 25 Maggio 2006 che condiziona l’avvio dei lavori alla Bennet al contestuale avvio dei lavori di ricostruzione del Filadelfia ; in quella stessa delibera vi è anche un altro passaggio che impegna il Comune a cominciare i lavori di ricostruzione del Fila , entro lo stesso anno ( 2006 ) .
Precedentemente a questo , la Bennet ha naturalmente già pronto il progetto e preme affinché al più presto anche Ciminello presenti un suo progetto alle varie Commissioni interessate ( Urbanistica, Edilizia Privata e Sport, su tutte ) . Per quanto riguarda invece la situazione dei palazzi, è grossomodo questa : i due lotti di terreno dove sorgeva il campetto laterale, sono in proprietà all’immobiliarista-costruttore Orsini, il quale ha acquistato il lotto dai Recchi e all’impresa edile MOCLA di un tale De Francesco che ha acquistato il lotto da Ciminello .
La ridotta metratura dei due lotti, in realtà non consente di realizzare che un modesto contesto abitativo .
Per poter costruire due bei palazzoni serve ulteriore spazio.
Quello spazio è il cortile del Fila che Ciminello è pronto a cedere ai due costruttori per destinarlo a via di accesso e parcheggi .
La nota ufficiale che tale spazio serva invece per l’urbanizzazione del Fila è totalmente infondata, perché il Fila a quel punto ha ceduto spazio per viabilità e parcheggi ( e sfruttamento commerciale ) anche in via Giordano Bruno.
La verità è che il cortile interno del Fila viene sacrificato per permettere a Orsini e De Francesco di aumentare la cubatura dei loro immobili.
Con il fallimento del calabrone, il Fila torna al Comune e ogni accordo con Orsini e De Francesco è da considerarsi nullo. Il cortile è salvo, i due costruttori nei loro lotti possono almassimo costruire due modeste palazzine a tre piani .
La storia dirà dunque che l’area Filadelfia a fronte dell’inadempienza del calabrone ritorna di proprietà del Comune e che la Bennet a quel punto ce l’ha nel culo, così come Orsini e De Francesco .
Perché senza il rispetto di quella delibera del Maggio 2006 i lavori alla Bennet non potranno partire ; per quanto riguarda Orsini e De Francesco, non hanno certo interesse a esporsi alle resistenze “ambientali” procurate dai tifosi, solo per due misere villette .
Nell’aprile 2006, c’è stato nel frattempo un forte avvicinamento tra alcune sigle dei tifosi ( oggi presenti all’ormai anacronistico tavolo delle trattative) e l’amministrazione comunale .
Avvicinamento figlio di quegli accordi che sinteticamente portarono la speciale Commissione Olimpica a finanziare le spese per “l’operazione dignità” sfociata nella coreografica scenografia del 4 Maggio 2006 .
Sulla base di quella convergenza i tifosi chiedono successivamente l’apertura di un tavolo delle trattative per discutere della questione Filadelfia .

( continua )


Edited by Bolmida - 31/3/2007, 13:13
 
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