Il tavolo delle trattative - 3, La Corrida ( dilettanti allo sbaraglio ) 2a parte

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view post Posted on 31/3/2007, 12:29
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BOLMIDA

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LA CORRIDA ( dilettanti allo sbaraglio ) 2a Parte


C’è grande tensione perché da un lato la Bennet insiste per il rispetto degli accordi con Ciminello ( per i quali ha già versato circa 25 milioni di euro ) o, in mancanza del calabrese di plastica, con il Comune che è ridiventato proprietario dell’area Filadelfia ; dall’altro lato il Comune è ormai vincolato dalla delibera del Maggio 2006 ( quella della con testualità ) e sa bene che un’attenta e vigile parte della tifoseria non è disposta a fare alcun tipo di sconto e allo stesso modo è vincolato da quell’impegno che lo costringe a partire con i lavori al Fila entro lo stesso anno. Ma è davvero così ?

Focalizziamo l’importanza di quella delibera ; è un punto di forza, non la si può ignorare .
Quella clausola è la linea Maginot dei tifosi che rivogliono fortemente un Fila dignitoso .
Da quando Novelli parlò ai presenti poco prima che il maglio si abbattesse sulle gradinate del Tempio, promettendone la ricostruzione in tempi ragionevolmente brevi pur non avendo un progetto definitivo ( ossia passato attraverso l’iter amministrativo comunale ), pur non avendo alcuna copertura finanziaria se non le rassicurazioni verbali di un dirigente di banca al suo fianco, da allora dico, non c’è mai stata un’opportunità così limpida e, oltretutto assolutamente legale, per mettere all’angolo gli amministratori .
Quella clausola era la nostra assicurazione sulla vita futura del Fila .
Non la si poteva, non la si doveva ignorare ( la Bennet non avrebbe potuto costruire senza il via-libera del Comune, il Comune non avrebbe potuto dare il via-libera perché si sarebbe trattato di abusi e omissioni in atti amministrativi ) era una formidabile arma in mano a quella tifoseria fino a quel momento vigile e a quella minima rappresentanza politico-amministrativa interessata che faceva e fa capo a Luisa Bergoglio, della IX Circoscrizione .
Questa scelta scriteriata sarebbe figlia del timore che il Comune, pressato dalla Bennet – che pretende che il Comune avvii i lavori al Fila entro il 2006 - ricostruisse un Filadelfia-subbuteo . Ma è davvero così ?
Vediamo : da una parte c’è la Bennet, pronta ad aprire il cantiere dell’ex-chinino .
Ha tutta la documentazione in regola, aspetta solo che il Comune inizi al Fila . C’è poi il Comune in serio imbarazzo ; non può iniziare i lavori al Fila perché non ha un progetto, non ha la copertura finanziaria degli eventuali lavori,non ci sono i tempi tecnici per la trafila burocratica nelle varie Commissioni, senza poi considerare la certa opposizione dei tifosi a qualsivoglia stadio-subbuteo .
In mezzo ci sono anche Orsini e De Francesco, anche loro vorrebbero edfificare ; la Bennet ha avviato ed ha pronte tutte le procedure per l'inizio dei lavori, i due palazzinari invece non si sono ancora mossi ! per quale motivo ? Forse che i loro due lotti sono praticamente inutilizzabili per edificare, com’è nelle loro mire, dei grandi complessi residenziali senza poter sfruttare l'area del cortile ( come nell'accordo con il calabrone ) ?
C'è dunque quel tanto ventilato pericolo dei palazzi al Fila ?
Qualcuno ha allora una brillante idea ; il Comune acquisisce i due lotti privati dei palazzinari, in cambio di altrettanti lotti in altro luogo .
Il Fila è così finalmente riunito e i due lottisti sono sistemati .
Il Comune deve dare il via libera alla Bennet, anche se contestualmente non può ( o non vuole) far partire i lavori al Fila.
Ma c’è una delibera che condiziona tutto e ci sono i tifosi che alitano sul collo. Allora perché non convincere i tifosi ad un patto ?
Il silenzio sulla questione delibera, in cambio della garanzia che i due palazzi non si faranno più .
Ma è uno scambio assurdo perché di fatto, la questione palazzi è già stata risolta ( manca ancora l’ufficialità ma è risaputo che gli accordi vengono fatti ben prima delle firme e date ufficiali, come dimostra il fatto che i rappresentanti dei tifosi sono seduti al tavolo da 8 mesi, anche se non hanno concluso niente di concreto ) .
Assurdo nell’assurdo, siccome il Comune non può essere la parte in causa che deliberatamente ignora quella delibera che loro stessi hanno prodotto ( perché si profilerebbe un vero e proprio reato amministrativo ), perché non fare finta che la richiesta arrivi dagli stessi tifosi ?
La risposta sta in un atto “ufficiale” dei rappresentanti dei tifosi, un comunicato datato 24 Luglio 2006 che qui riporto integralmente con l’intermezzo di alcune considerazioni :

Comunicato del Centro Coordinamento Club

Lettera aperta al Sindaco, alla Giunta e al Consiglio Comunale della città di Torino
La tifoseria del Toro, che al termine di un attento confronto tra le sue diverse anime è oggi in grado di esprimersi con una sola voce autorevole e decisa quanto mai prima d'ora, consapevole del fatto che si è alla vigilia di momenti decisivi per la sorte dell'area Filadelfia, ribadisce con forza la richiesta al Sindaco Sergio Chiamparino, a tutti gli Assessori e ai Consiglieri Comunali della Città di Torino di adoperarsi perché lo scempio non si aggiunga allo scempio e venga posta adeguata tutela sull'intero storico quadrilatero.


- Quella “sola” voce autorevole è in calce rappresentata da ben 4 diverse sigle : una, non meglio identificabile come “ TIFOSI DEL TORO “ ( e sarebbe bello capire di chi si tratta e chi sono a rappresentarli ) a seguire, gruppi della Maratona; Comitato Dignità Granata; Centro Coordinamento Toro Club .
Non è invece chiaro il riferimento ai "TIFOSI DEL TORO" , una sigla che poi scomparirà misteriosamente ; di quali tifosi del Toro si sta parlando ? Chi li rappresenta ? E' forse un artifizio per lasciare intendere che TUTTI i tifosi del Toro sono concordi nell'ignorare quella delibera ?


Come prima misura immediatamente adottabile, chiediamo che venga meno il vincolo di contestualità dell’avvio degli interventi sull’area “Impianto Sportivo Filadelfia” (ambito “12.29 Filadelfia”) e di quelli in capo alla Bennet SpA sull’area “ex Chinino di Stato” (ambito “12.14 Dogana”), ribadita in ultimo dalla deliberazione della Giunta Comunale n. 04272/009 del 25 maggio 2006. In forza di una deliberazione in questo senso tutti i soggetti coinvolti nella questione trarranno notevoli vantaggi.

-Qui i rappresentanti dei tifosi chiedono espressamente agli amministratori, di ignorare quel vincolo, quella linea Maginot di cui sopra . Quale la motivazione di questo suicidio strategico ? Quali fossero i notevoli vantaggi che Bennet e Comune ne hanno tratto è ben chiaro; quali invece siano stati i vantaggi che ne hanno ricavato i tifosi e il Fila, non si capisce . Emerge più avanti nello stesso comunicato :

La società Bennet Spa sarà in condizione di edificare quanto ha in progetto; l'amministrazione cittadina potrà evitare di iniziare gli interventi nell'area del Filadelfia che sarebbero stati necessari al fine di ottemperare allo stesso vincolo di contestualità; il Torino FC avrebbe modo di predisporre in modo più adeguato ed in tempi meno serrati il proprio intervento sull'area.


-Eccola qua la motivazione di quella assurda richiesta ; la Bennet potrà costruire il suo centro commerciale, e il Comune d’altro canto potrà EVITARE DI INIZIARE I LAVORI AL FILA .Ero convinto che l’obiettivo dei tifosi fosse quello di fregarsene altamente delle necessità della Bennet ; anzi se c’era il modo di metterle pressione ( e chissà, magari di farle cacciare fuori altri soldi oltre a quelli dati al calabrone..) perché spianarle la strada ? Ero anche convinto che l’obiettivo dei tifosi fosse quello di costringere il Comune a dare inizio finalmente ai lavori per la ricostruzione del Fila. Inizio che poteva ragionevolmente anche avvenire in tempi brevi ( se questa era la necessità della Bennet ) . Subito un progetto rispondente alle attese dei tifosi e passato attraverso le varie commissioni ( altrimenti stop alla Bennet ) ; un ulteriore contributo della Bennet per accelerare ancor più l’iter ( altrimenti stop ai lavori ) . Per venire incontro alle necessità commerciali della Bennet si poteva anche pensare di lottizzare i lavori al Fila, ossia cominciare a costruirne una parte ( a condizione irrinunciabile che il primo lotto riguardasse la tribuna su via G.Bruno, per non farsi inculare poi in seguito…) . Naturalmente con ulteriori garanzie scritte con vincoli blindati sulla destinazione d’uso di tutto il quadrilatero . Questo pensavo fosse l’obiettivo. Del resto se vuoi sederti a un tavolo come controparte, devi fare la controparte, non devi piegarti o lasciarti convincere da chi ti siede di fronte, se nò che cazzo di controparte sei ? E’ così che rappresenti i tifosi ? Continuiamo a leggere il comunicato :

Nello stesso tempo, i tifosi granata insistono però a richiedere il blocco di ogni edificazione non legata al Toro ed alla sua storia nel quadrilatero del Filadelfia, ribadendo l’invito al Comune di Torino ad identificare un'altra area edificabile per la realizzazione dei palazzi in progetto sul lato prospiciente la via Tunisi.
Su questo tema, si sottolinea come la petizione presentata da alcuni tifosi in data 27 giugno abbia raccolto un numero di firme di residenti quasi doppio rispetto al numero necessario per ottenere la sua discussione in sede municipale (che dovrà avvenire entro il mese di settembre e che costituirà una nuova occasione di mobilitazione della tifoseria), nonché il sostegno di migliaia di persone da ogni parte d'Italia
Ottenuta l'abolizione del vincolo di contestualità sopra citato, sarà possibile discutere finalmente in modo serio del futuro dell'area, e i tifosi del Toro chiedono fin d'ora di poter incontrare tramite alcuni rappresentanti l'amministrazione comunale al fine di proporre e sviluppare un progetto di massima già elaborato in grado di riqualificare in modo adeguato l'area, di autosostenersi economicamente e, elemento fondamentale, in grado di porre, almeno in parte, rimedio alle offese ripetutamente perpetrate ad un luogo che avrebbe dovuto essere tutelato in modo ben differente da quanto avvenuto.



-Qui mi sfugge il nesso tra il mantenimento del vincolo della contestualità e l’impossibilità a discutere altrimenti in modo serio della questione Filadelfia.
E’ un punto fondamentale ; quella clausola metteva i rappresentanti nelle migliori condizioni strategiche per condurre qualsiasi trattativa .
Forse che chiedendo che quella clausola venisse elusa i rappresentanti assumevano più credibilità e più seriosità nei confronti della controparte ?
Era forse una precisa condizione degli amministratori: se non rinunciate a quella clausola non ci sarà alcun tavolo delle trattative ?
A pensar male si sa che si fa peccato ma a volte capita anche di azzeccarci e io la butto lì ; secondo me è stato il Comune a convincere i rappresentanti a scrivere quel comunicato ( perché era il Comune che ne aveva bisogno ) facendo credere così che i tifosi avessero ottenuto una prima vittoria sugli amministratori .
Una vittoria di Pirro, ma qui è interessante soffermarsi; io temo fortemente che per i rappresentanti dei tifosi, non avendo essi alcuna conoscenza specifica di quanto sarebbero andati a trattare, fosse già un successo riuscire a sedersi a un tavolo con gli amministratori .
Anzi, sono convinto che quel tavolo fosse in assoluto il loro obiettivo finale, non certo un punto di partenza .
Ottenuto il tavolo si sono presentati senza progetti, condizioni, pretese . Erano dei contenitori vuoti che Montabone non ha avuto difficoltà nel riempire di idee .
Le sue, naturalmente .


Un intervento della giusta portata in questa direzione porterebbe certamente un enorme beneficio di immagine per tutti quei privati che intendessero diventarne partner, con benefici economici notevoli anche per la Città di Torino, che vedrebbe fortemente ridotta la propria esposizione economica.
Alla luce di quanto esposto, si esorta un intervento deliberativo urgente destinato a riqualificare l'area e rimettere a disposizione della Città, un patrimonio di immenso valore la cui dimensione ha rilevanza ben oltre che nazionale.


Torino, 24 luglio 2006


I TIFOSI DEL TORO
I GRUPPI ORGANIZZATI CURVA MARATONA
IL COMITATO DIGNITA’ GRANATA
IL CENTRO COORDINAMENTO TORO CLUB


(continua )
 
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