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Su Fila e impegno della Regione la Bresso smentisce Montabone
TORINO.
«Montabone ne ha combinata un’altra», sghignazzavano ieri non solo in Municipio, evocando l’assessore comunale allo Sport.
C’era infatti chi già era venuto a conoscenza delle reazioni seccate del presidente della Regione Piemonte, Mercedes
Bresso, cui avevano riferito i contenuti delle ultime dichiarazioni di Montabone. Dichiarazioni risalenti a lunedì: quando l’assessore aveva incontrato ufficialmente vari rappresentanti dei tifosi, esponenti di associazioni e della circoscrizione Filadelfia, nonché i rappresentanti del Torino.
Ciò che poi è trapelato ha creato un incidente diplomatico.
Montabone aveva infatti comunicato l’interesse della Regione a inserirsi nella discussione relativa alla ricostruzione del Fila, aveva profetizzato pure il possibile intervento di un esponente della Regione al prossimo incontro in assessorato, il 17 aprile.
Si era poi aperto un mini-dibattito tra Montabone e i suoi interlocutori: da cui è emersa la possibilità che la futura Fondazione deputata a occuparsi del Fila sia a maggioranza pubblica, a fronte degli impegni anche economici della Regione, in aggiunta a quelli del Comune.
Negli ultimi tempi Montabone è dialetticamente passato da un Comune inserito al massimo al 49 per cento nella Fondazione a un Comune non presente neanche all’uno per cento.
Per chiudere ora con un’altra Fondazione ancora...
Non sono sottigliezze: da queste scelte dipenderanno i rapporti di forza nella Fondazione stessa e quindi la suddivisione del potere, quando si dovrà individuare un progetto architettonico vincente. Lunedì, Montabone aveva nuovamente caldeggiato pure altre scelte strategiche (asta pubblica per un pacchetto completo: progettazione, costruzione e gestione dell’area in capo a un solo soggetto o al massimo a un pool).
Scelte che sembrano nei fatti non ostacolare affatto le mire dell’unico costruttore che al momento ha palesato un interesse per il Filadelfia: la De-Ga, nota e potente impresa edile torinese, che da mesi sta lavorando per sfornare per l’appunto un pacchetto completo.
Tant’è. Ma la Bresso?
«Il Fila? Finora nessuno ci ha chiesto di intervenire. E a nessun titolo, economico o altro, né al tavolo di lavoro né all’interno della futura Fondazione - ha puntualizzato piccata la presidentessa della Regione Piemonte -. Difatti nessuno andrà a rappresentare la Regione, il 17 aprile. Comprendiamo l’importanza del Filadelfia, in futuro potremmo anche intervenire in diversi modi: ma solo se saranno maturate le condizioni e se in ballo ci saranno cose concrete».
Si narra intanto di contatti tra Montabone e un misterioso assessore della giunta Bresso, stando a quanto ha rivelato Montabone stesso (nel toto-nome è in pole position l’assessore regionale Peveraro).
«Ammesso che ci siano stati, eventuali contatti informali con qualcuno della Regione sono per l’appunto tali: informali».
Traduzione: per adesso non hanno nessun valore per la governatrice del Piemonte, non informata, non coinvolta, fors’anche scavalcata, ma nell’attesa tirata comunque per la giacchetta (il Comune ha bisogno di trovare soldi per il Fila).
Mentre rimbalzano sempre quelle parole di Cairo: «Gli incontri di Montabone sono utili soltanto per perdere tempo».
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