Philadelphia? No, gruviera, "..abbiamo messo Montabone all'angolo.." (cit.)

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view post Posted on 15/10/2008, 09:47
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BOLMIDA

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Venerdi 3 ottobre i “tavolisti” del Fila si presentano – previa convocazione – negli uffici di Montabone per ulteriori comunicazioni circa l’iter burocratico che deve portare tutti i padri fondatori [ dal coordinamento all’AMSG, dall’ex-calciatori alla Fondazione di Diego “Caterpillar” Novelli, dai novellini del CdG all’ex-lodista Gianni Bellino fino ai reaparecidos del Circolo Soci sempre in cerca di una sede] più tanti altri figli e figliastri, davanti al notaio, per il conferimento del diritto di superficie di quello che rimane dell’intera area-Filadelfia ( 4000mq nel mentre si stava al tavolo, sono andati persi per la edificazione di strutture commerciali…) e spaccare dunque la bottiglia nel varo della Nuova Fondazione .
Si dice che qualcuno si sia presentato da Montabone con un plateau di profiteroles e pasterelle varie e assortite, per festeggiare l’attesa notizia del giorno in cui recarsi dal notaio, ma….fate conto che la barca da varare fosse scivolata nottetempo in mare e al mattino galleggiasse beffarda al largo, senza ciurma e senza timoniere . In pratica, il sor Montabone – per l’occasione spalleggiato dal sor Viano – intanto che sbocconcellava qualche pasticcino, ha fatto capire ai convocati che sì, si poteva benissimo andare dal notaio per il conferimento del diritto di superficie del Fila, senonchè…c’era un piccolo, insignificante particolare che era bene lorsignori tenessero a mente, ossia una ipoteca - proprio su quel diritto di superficie - risalente all’epoca dell’affaire TorinoCalcio/Comune/Bennet, messo su con la sapiente regia del monsur Ciminello - la quale è stata presa in considerazione da Uniriscossioni che sostiene di vantare ancora forti crediti e che perciò tempo addietro fece ricorso per bloccare qualunque tipo di definizione e utilizzo dell’area Filadelfia .
Nel mentre a monsur Montabone e a monsur Viano andavan giù i pasticcini, ad alcuni tavolisti ( segnatamente a quelli che hanno sempre millantato di avere in mano tutti i documenti ) calava giù la bavetta (qualcuno particolarmente debole di stomaco ma forte in ipocrisia avrebbe detto: mi viene il vomito) non tanto per la voglia di dolciumi quanto per la brutta tegola che gli era caduta addosso (o se vogliamo, per il ritorno della bottigliata del mancato varo) . Ipoteca sul Fila ? – avranno pensato e forse anche azzardato a dire, i tavolisti – ma cos’è sta novità, noi non ne sapevano nulla ! Eh no - avrà detto monsur Montabone tra gli sbuffi di zucchero a velo e il muso impiastricciato di crema - ora non fate le povere creature innocenti; che gravasse una ipoteca voi lo sapevate benissimo, tant’è che il mio qui presente collega Viano, già ve lo disse in occasione dell’incontro alla Circoscrizione 9 del luglio 2006 e che di tale ipoteca già si accennava in una delibera del consiglio comunale successiva a quell’incontro. E il presente collega Viano avrà sicuramente assentito con la testa, ancorché impedito dalla bocca piena di profiteroles .
In sostanza, il 3 ottobre scorso, Montabone e Viano invitano i tavolisti a recarsi comunque dal notaio per il conferimento del diritto di superficie della Nuova Fondazione (che tanto ma proprio tanto sa di vecchio) ricordando loro che tale diritto è comunque gravato da ipoteche . Il senso di tutto ciò, il pericolo futuro direi, è che se un domani – la primavera del 2009 grossomodo – Uniriscossioni dovesse vincere il contenzioso, la Nuova Fondazione dovrebbe legalmente rispondere del credito che la società di recupero vanta . E si parla di circa 38 milioni di euro di ipoteche, mica pasticcini e babà . E in quale unico modo la Nuova Fondazione potrebbe risponderne? Bè sostanzialmente con le sole cose di valore che si trovasse a possedere: il diritto di superficie dell’area Filadelfia ed eventuali introiti derivanti da donazioni e/o da campagne di richiesta di fondi per la (a questo punto molto dubbia) ricostruzione del Fila .
Questa è la situazione attuale a grandi linee e a questo punto si può cominciare a tirare le somme della sconcertante e incosciente decisione di alcune persone che si sono autoqualificate come rappresentanti della tifoseria granata a 360° e che si sono sedute al tavolo imbandito da Montabone & co. ( dove per co. azzardo la DeGa, ben rappresentata dalla volpe Cereser e dal gatto Rampanti) . Ma, avete presente quei gran piatti con la frutta o con il pollo e la bistecca, quei bei bicchieri di vino, i televisori al plasma e i libri che vedete nelle cucine o nelle sale in esposizione all’IKEA ? Tutta roba finta già, tutta plastica . Ecco com’era imbandita la tavola di Montabone; tutta roba finta, tutta plastica ( magari plastica Ergom, chissà!)e il vino solo acqua colorata . Tante belle parole, promesse, strette di mano, pacche sulle spalle . E intanto i tavolisti si ingrassavano con queste promesse, si tiravano a lucido e si congratulavano e si vantavano tra di loro per “..aver messo Montabone in un angolo, spalle al muro” ( testuale nda.) . A qualche dubbio iniziale faceva seguito un rapporto “collaborativo e sempre più costruttivo” con l’assessore, fino ad arrivare all’assurdo dei comunicati congiunti dove i tavolisti ringraziavano ufficialmente Montabone per la disponibilità data ! Forse qualcuno già stava pensando a come arredare la futura sede all’interno del Fila . Altri magari discutevano su cosa scrivere nella targa ricordo – unico riconoscimento preteso (testuale nda) – all’entrata del Fila.
Nessuno si ricordava più delle sibilline parole pronunciate da Viano, nessuno badava ai tempi che Montabone sempre più dilatava, tutti si vedevano già sul palco delle autorità ( o meglio dei padri fondatori) chi a fianco di Cereser e chi a sostenere monsur Novelli, mentre tutt’intorno una folla gioiosa – forse la stessa gaudente che nel 1997 applaudiva le ruspe del succitato onorevole che buttavano giù il Tempio - faceva da cornice all’evento . Questa la cronaca degli ultimi accadimenti, ovviamente romanzata perché altrimenti il tifoso del Toro non ama soffermarsi sui crudi numeri, documenti, eccetera, eccetera eccetera . Il tifoso del Toro vuole spendere e spandere, purchè i soldi non siano i suoi, sia chiaro: il tifoso del Toro vuole grandi nomi alla Junior ma si accontenta anche di un ex-gobbo dopato come Amoruso, che è pur sempre meglio di Ventola . In questo brodo di indifferenza e ignoranza ha messo radici la gramigna di qualche azzeccagarbugli che ha fatto più danni di Novelli perchè se è vero che il disonorevole Mortimer ha fisicamente demolito il Fila, qualcuno sta cercando di svenderne il Ricordo, la Memoria . Una storia fatta di incapacità plateali, di supponenza e arroganza, di approssimazione e totale mancanza di analisi e strategie, di incoscienti decisioni prese con l’unico fine di ricercare un po’ di vanagloria, come ebbe a dire un certo Paolino Pulici. Ma c’era anche tanta malafede, se è vero come è vero che qualcuno di quelli che avrebbero dovuto "vigilare" hanno interpretato a loro comodo quel monito che veniva da Trezzo sull’Adda . Continua ad esserci tanta malafede se è vero come è vero che, anche alla luce degli ultimi accadimenti, i tavolisti sono tentati di stare ancora al tavolo del croupier Montabone e di buttare ancora altri soldi nella roulette; truccata ovviamente . Sarà che i soldi non sono loro, sarà che arrivano o arriveranno da enti pubblici come la Provincia o la Regione (se mai, a questo punto, li metteranno); che ci sarà sempre qualche pollo con il mattone del Filadelfia in soffitta che vorrà riprovarci e darà altri soldi . Tanto quei soldi eventualmente raccolti non andrebbero affatto persi ma, come si legge sullo statuto messo in essere con la fattiva partecipazione soprattutto del rappresentante del CdG (ah, la vanagloria…) in particolar modo all’articolo 16

– Estinzione della Fondazione .
….in tutti i casi di estinzione della Fondazione i beni immobili conferiti [….]verranno retrocessi in capo agli originari proprietari e in particolare l’area superficiaria dello Stadio Filadelfia e l’eventuale impianto rientreranno nella piena proprietà della Città di Torino [….] con espressa rinuncia a conguagli . Il restante patrimonio verrà ripartito tra i soci fondatori .






Avete capito la furbata? In sostanza, se la Nuova Fondazione dovesse andare in malora, tutto il terreno e quanto vi fosse stato costruito tornerebbe di proprietà della Città di Torino. E se fossero stati raccolti soldi attraverso donazioni o sottoscrizioni tra i tifosi, questi soldi finirebbero nelle tasche dei padri fondatori . Chi sono tali padri fondatori l’ho già scritto da qualche parte, è doveroso sottolineare che hanno fatto tesoro dell’esperienza di Diego Novelli; lui almeno in teoria i soldi presi avrebbe dovuto restituirli…. Comunque, nell’eventualità che qualcuno dei succitati avesse ancora allo studio qualche raccolta di fondi, vien da chiedersi come faranno a tirare su qualche spicciolo se non “dimenticandosi” di dire ai tifosi ignari che :

  1. - nella Nuova Fondazione c’è anche il disonorevole Novelli


  2. - che sul diritto di superficie del Fila grava un contenzioso per una ipoteca di 38 milioni di euro

    <li> - che i soldi versati non verrebbero mai più restituiti anche qualora la Nuova Fondazione si confermasse per quello che sembra essere; una gruviera




A latere va segnalato come già si cominci a indietreggiare per evitare i riflettori e cercare rifugio nell'ombra: qualcuno critica i media per lo strano silenzio su tutta la faccenda (Tuttosport dedicherà poi una ventina di parole) . Diciamo la verità: ai giornali non è mai fregato molto del Fila: quando hanno scritto qualche articolo è successo perché lo stesso era stato precedentemente concordato (a volte scritto a quattro mani se non addirittura dettato) con qualche tavolista . Semmai oggi ci si dovrebbe chiedere come mai quegli stessi tavolisti che in passato imbeccavano il giornalista “amico”, in questo caso abbiano ritenuto di non passargli l’articolo. Del resto in tutto questo tempo alcuni tavolisti hanno ben scodinzolato dietro gli scribacchini, inspiegabile questa regressione. Nessuno dunque scrive nulla, manco SrWeb, tanto per citare un altro media, che a volte scrive pure dei campionati di velocità delle lumache, ha ritenuto di dare spazio a questa eclatante notizia . Manco su Repubblica, nè suoi papier moschicidi di Brunetti e/o di Benigno, alcun cenno . Ma nemmeno sul sito del recente unto dal Signore ( massì, l'autore del best-seller " Il mio tricologo è Antonio Conte" - LeGrottaglie Editore" ) manco un trafilino . Eppure, non credo che qualcuno avrebbe dato di stomaco a frequentare il personaggio in questione, datosi il pelo avuto nel rapportarsi con l'ex-calciatori prima e Caterpillar Novelli in seguito.
In mancanza dunque, di nuovi articoli preconfezionati e faziosi, a voi cari tifosi ignari non resta che tenere ben aperti occhi e orecchie ma soprattutto, ben chiusi i portafogli .
 
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