Valentino Mazzola, Il Capitano

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view post Posted on 10/11/2003, 21:46
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BOLMIDA

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Valentino Mazzola era nato a Cassano d'Adda ( MI ) il 26/1/1919 .
Ferruccio Novo lo acquistò per il suo Torino dal Venezia , nel 1942.
Dirò di lui , che il destino troncandogli la vita , certo non gli diede in cambio l'Immortalità . Capitan Valentino , nei pochi anni che gli fu dato di vivere e giocare , già se l'era guadagnata sul campo , l'Immortalità .
Straordinario assieme di forza , temperamento , grinta , tecnica , potenza , coraggio e generosità , classe ed esempio , Mazzola veramente racchiuse dentro sè tutte le qualità che gli altri suoi compagni avevano una per una .Così come segnò fortissimamente l'epopea di una squadra leggendaria , rendendola mito , allo stesso modo fu l'inconsapevole artefice della fine del Grande Torino . Fu proprio Valentino Mazzola , in uno slancio di generosità , ad insistere affinchè la squadra granata partecipasse alla partita d'addio al calcio del portoghese Francisco Ferreira , suo grande amico . Divenne così Valentino , lo strumento attraverso cui si svelò e consumò il triste fato .Chi ebbe l'onore e la fortuna di vederlo giocare , su una cosa era certo : Mazzola e i suoi compagni erano una cosa unica , una perfetta simbiosi , una straordinaria sinfonia di tutti gli strumenti . C'era una intesa tale che permetteva all'istante alla squadra di giocare in una certa maniera piuttosto che in un'altra . Difendersi , contrastare , pressare , per poi distendersi come un'onda anomala , travolgendo e tramortendo qualunque avversario . Bastava uno sguardo tra compagni , il rituale rimboccarsi le maniche del Capitano , piuttosto che gli squilli di tromba del ferroviere Bolmida dalle gradinate del Filadelfia : ecco che il Torino diventava una entità unica e indivisibile , un solo , immenso protagonista che copriva e dettava legge nel rettangolo di gioco .Tecnicamente Mazzola aveva un talento smisurato , calciava indifferentemente di destro o di sinistro ( affinandosi attraverso duri allenamenti quotidiani ) e il Presidente Novo riuscì a strapparlo al Venezia , pagando una forte somma per quell'epoca , anche per placare l'ira dei tifosi veneti . E così ogni anno riusciva a trattenerlo con enormi sacrifici , nonostante le pressioni e le offerte delle altre società .Forse si entra ancor più nella leggenda , ma si narra come gli stessi compagni di squadra firmassero di spontanea volontà premi e contratti inferiori a quello di Valentino , pur di averlo come guida , come Capitano . Quella tra Mazzola e i suoi compagni , fu un'avventura di calcio e di vita che le oscure trame del fato vollero unire indissolubilmente nello stesso modo . Togliendo loro le gioie della vita e l'affetto dei propri cari , in cambio del ricordo eterno , dell'Immortalità .
Solo a quei tifosi che li videro protagonisti al Filadelfia , ai loro figli e nipoti , a chiunque si sia lasciato ammaliare da questa gloriosa e insieme triste storia , solo a loro , a noi , è stato tolto qualcosa che ancora oggi non si riesce a descrivere con le parole . Solo nello sguardo dei vecchi che li videro danzare , solo nella infinita malinconia che incornicia le loro storie di giovinezza si ritrovano sprazzi di quella atmosfera e ci si ritrova , come intorno ad un fuoco , in una notte serena . Lo sguardo al cielo a cercare le nostre amate stelle .
Valentino Mazzola diventò Immortale a Superga , all'età di 30 anni .

Edited by Bolmida - 6/9/2004, 15:50
 
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