VIGILARE, VIGILARE, VIGILARE...

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view post Posted on 12/8/2013, 11:07
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BOLMIDA

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Avessi seguito la moda corrente di scommettere su tutto, anche su quanti grani di merda fa al mattino il coniglietto nano dei vicini, avrei molto probabilmente vinto una bella cifra. La mia scommessa era che prima o poi, a capo della Sfondazione Filadelfia avrebbero messo quella puttanona della Christillin . Così non è andata, per fortuna, avrebbe significato uno schiaffo etico e di immagine inaccettabile, quello di votare (o non votare, astenendosi, vabbè) un uomo della Famigghia come figura centrale dell’accolita società speculativa che rovista tra le rovine del Tempio; infatti hanno messo tal Zunino, non soltanto “manager” della MaFiat, ma anche col marchio DOP; a suo tempo, il nuovo e dignitosissimo presidente della Sfondazione, venne arrestato in dorata latitanza e condannato per corruzione, evasione e quant’altro. Chissà i livelli di vanagloria dei tanti avvoltoi che straziano la Storia; chissà il tronfio orgoglionismo dei peones del Comitato Dignitofobici Granata che hanno ancora una volta, onorato la loro missione primaria, quella cioè di “vigilare” a che tutte le iene trovino di che saziarsi. Coerenza, innanzitutto, così che si perpetui la già soddisfacente empatia (o empietà) che li volle paladini e difensori prima del Disonorevole Novelli, poi dell’assessore Montabone e ad oggi - ma chissà mai cosa riververà il futuro?- recalcitranti (si sono pure astenuti dal votarlo!) condivisori della nuova linea Zuniniana. Chissà se tra i fumi di Bacco, l’Ubriacone farà sua questa sconfitta, saltando sul carro dei vincitori (LongaManusMafiat Fassino, il ducetto Beccaria, il mellifluo Bellino, il ciaparat Rampanti). Dirà forse che era tutto previsto, tutto nei piani, che a lungo termine e in modi e circostanze che al momento è prudente non palesare, eccetera eccetera eccetera, quando e non quant’oltre, bensi quantunque, qualcosa accadrà e, qualora accadesse, senz’altro è tutto sotto controllo. Della serie, abbiamo messo Montabone all’angolo, così che possa pestarci meglio. Conservo ancora il proiettile da sparare su chi in una lunga e alticcia telefonata notturna giurò e spergiurò che “ entro il 2009 il Toro si allenerà nel Fila, in caso contrario ti autorizzo a darmi, pubblicamente, del gobbo di merda”. Ma vale la pena sprecare un solo grammo di piombo, su un così patetico essere? Ma la scommessa, la più facile da vincere, era già stata vinta fin dai primi mesi del 2007, quando saltò per aria il vincolo di segretezza sul tavolo del banchetto Filadelfia, complici le faide interne tra coordinatori e dignitofobici e le accuse reciproche di collaborazione col nemico. Era così evidente il cappio teso da Montabone ma irresistibilmente appetitosa l’esca della promessa di fregiarli del titolo di fondatori del Fila, che gli insaziabili coordinatori di loro stessi e i dignitofobici granata, non ci pensarono manco un istante prima di accettare il patto diabolico. Fino a quel momento avevano in mano 1300 firme raccolte per protestare contro l’ipotesi di costruzione di palazzi nel campo attiguo al Fila. Usarono illecitamente quelle firme raccolte per uno scopo preciso e solo per quello, facendole proprie, sostenendo essere firme che davano loro rappresentanza in seno alla tifoseria e perciò titolo per trattare del Fila con il Comune. A Montabone del Fila così com’era non fregava un cazzo, solo macerie e ruderi spogli; se però si fosse ottenuto un ritorno commerciale, bè allora forse aveva senso perdere tempo e fatica per incontrarsi con i dilettanti allo sbaraglio. Così, mercanteggiando e svendendo qualcosa che non era loro, i dignitofobici e i coordinatori di loro stessi barattarono l’integrità fisica oltrechè morale del Fila, in cambio del titolo di baroni della rifondazione. Da lì in poi, tutta una serie di difese d’ufficio della politica di Montabone, forti del loro status di vigilantes, brigarono e si scervellarono per mettere su uno statuto talmente blindato e irto di articoli immodificabili che, eccone qui il risultato, parte commerciale al centro degli appetiti, Fondazione in mano a un manichino della Famigghia, e carnascialesca profusione di raccolte firme per chiederne le dimissioni dall’esterno, che è un po’ come raccogliere firme tra i condomini del palazzo, per costringere il coniglietto nano di cui sopra a fare la cacca sulla poltrona della nonna anziché sul divano ecopelle. Chi ha accompagnato fin qui il percorso infamante e Tempicida, chi ha accettato la Sfondazione come male minore o necessario, chi ha sempre spostato l’asticella un po’ più in alto (o in basso?) oggi si danna l’anima perché sia abolita l’impiccagione a vantaggio della camera a gas. C’è poco da fare e dire; Torino è stata granata ma la striscia è il brand più trend…..

 
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